Mentre licenzio questo mio nuovo articolo non posso fare a meno di pensare alla situazione internazionale che stiamo vivendo, che sempre più somiglia (non scherzo assolutamente) a un romanzo postmoderno di Thomas Pynchon. Le teorie discordiane della seconda metà dei Sixties si sono non solo avverate, ma hanno superato la loro stessa caricatura.
Abbiamo i neofascisti Elon Musk e Donald Trump che bloccano i conti correnti dei soldati NATO ad Aviano e Vicenza, i massimalisti Bitcoin che se la prendono col neopresidente USA per aver “rubato” i BTC da Bitfinex, l’exchange di Tether, la stablecoin che inneggia alla moneta di Satoshi Nakamoto, ma è peggata dollaro USA. E potrei andare avanti ore a descrivere contraddizioni che in realtà sono vere e proprie dinamiche di un meccanismo intrinsecamente caotico, ovvero di una geometria rigorosamente non euclidea che sembra ormai governare addirittura la quotidianità.
Nel mentre, la pace probabilmente arriverà dai resort di un multimiliardario, e non dai movimenti pacifisti. Idem dicasi per il crollo dell’Occidente, sancito non già da una rivoluzione socialista, ma da una rivoluzione dello stesso neocapitalismo contro sé stesso.
Pare di stare – lo dico da non-marxista – nel pieno di una profezia, quella sì, assolutamente marxiana, ma in salsa (appunto) letteraria, da coincidenza degli opposti tipica della fisica quantistica. Nel mentre, l’informazione tenta di costruire una storia con pezzi che ormai non sono più comprensibili, se non all’interno di un puzzle fastidioso come quelli creati dall’intelligenza artificiale.
Come detto: la piena realizzazione del Regno di ERIS celebrato dalle controculture di sessant’anni fa.